Se vivi e lavori in Svizzera come espatriato, prima o poi ti troverai ad affrontare il tema della previdenza per la vecchiaia. Spesso con un certo smarrimento. Tre pilastri? Anni di contribuzione? Imposta alla fonte?
I termini sono complessi, le regole poco familiari, ma l’argomento è essenziale per il tuo futuro personale. Avere una visione d’insieme ti aiuta a capire meglio cosa sarà possibile durante la pensione, sia in Svizzera che altrove.
Indice
- Il sistema pensionistico svizzero, i tre pilastri spiegati
- 1° pilastro, AVS (assicurazione per la vecchiaia e i superstiti)
- 2° pilastro, cassa pensione (previdenza professionale)
- 3° pilastro, previdenza privata
- Gli stranieri hanno diritto alla pensione svizzera?
- Come richiedere la pensione in caso di partenza dalla Svizzera
- Se ti trasferisci in un Paese con accordo di sicurezza sociale (UE/AELS e altri)
- Se ti trasferisci in un Paese senza accordo
- Cassa pensione (2° pilastro) in caso di partenza all’estero
- Previdenza privata (3° pilastro) in caso di partenza all’estero
- È possibile combinare la pensione svizzera con altri redditi da pensione?
- Pianificare la pensione da straniero in Svizzera
- Passaggi possibili:
- Conclusione, una pensione senza confini, quando la chiarezza è la miglior strategia
Il sistema pensionistico svizzero, i tre pilastri spiegati
Al centro del sistema c’è il principio dei tre pilastri. Può sembrare complicato all’inizio, ma è ben strutturato. L’idea è di avere diverse fonti di reddito che si completano tra loro.
1° pilastro, AVS (assicurazione per la vecchiaia e i superstiti)
L’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS) rappresenta la base. Tutte le persone attive in Svizzera a partire dai 20 anni di età devono contribuire obbligatoriamente, compresi i lavoratori indipendenti. Questi contributi garantiscono una rendita di base per coprire le necessità vitali.
L’importo dipende dal numero di anni di contribuzione e dal reddito annuo medio. Per ricevere la rendita completa, occorre aver versato contributi senza interruzioni dai 20 anni fino alla pensione (2025: 65 anni per gli uomini, 64 per le donne).
Se lavori in Svizzera, i contributi AVS vengono trattenuti automaticamente. Questo significa che anche come straniero acquisisci diritti pensionistici, senza bisogno di registrazioni separate.
2° pilastro, cassa pensione (previdenza professionale)
Se il tuo reddito annuo supera circa 22 050 CHF (dal 2025), il tuo datore di lavoro ti iscriverà anche a una cassa pensione. Questa previdenza è finanziata sia dal datore di lavoro che dal lavoratore.
Integra l’AVS e serve a mantenere il tuo tenore di vita abituale in pensione, coprendo in media circa il 60 % del tuo ultimo salario.
Per molti espatriati, questa è la prima vera forma di previdenza complementare, ed è spesso qui che emergono le differenze rispetto al sistema del Paese d’origine.
3° pilastro, previdenza privata
Nonostante AVS e cassa pensione, spesso rimane un divario previdenziale. È qui che entra in gioco la previdenza privata, nota come 3° pilastro.
Con il pilastro 3a puoi risparmiare per la pensione con vantaggi fiscali. Il pilastro 3b è più flessibile, ma non offre benefici fiscali. Entrambe le soluzioni sono particolarmente interessanti per gli espatriati, poiché consentono maggiore libertà finanziaria in pensione.
Se rimani in Svizzera a lungo termine, versare nel pilastro 3a ti permette di ottenere un doppio beneficio, una previdenza migliore e un risparmio fiscale ogni anno.
Gli stranieri hanno diritto alla pensione svizzera?
Una domanda legittima, e la risposta è chiara e rassicurante: sì, in linea di principio.
I cittadini stranieri acquisiscono diritti pensionistici grazie ai contributi AVS e LPP, esattamente come i cittadini svizzeri. L’unica cosa che conta è che i contributi siano stati effettivamente versati.
Hai diritto alla rendita AVS se puoi dimostrare almeno un anno completo di contribuzione e se hai raggiunto l’età pensionabile (2025: 65 anni per gli uomini, 64 per le donne).
Se hai versato contributi in modo continuo dai 20 anni in poi, riceverai la rendita completa. In caso contrario, verrà calcolata una rendita parziale proporzionale agli anni di contribuzione.
Lo stesso vale per la cassa pensione. Se sei stato assicurato e hai versato i contributi, hai diritto alle prestazioni indipendentemente dalla tua nazionalità.
Esistono però delle eccezioni. Se hai lavorato in Svizzera solo temporaneamente ed eri esonerato dai contributi grazie a un accordo bilaterale, non hai diritto alla rendita.
Tuttavia, per la maggior parte degli espatriati si tratta di un’ipotesi teorica. In un impiego regolare, i contributi vengono trattenuti automaticamente e acquisisci i relativi diritti pensionistici.
Importante da sapere, se lasci la Svizzera definitivamente, non potrai più contribuire all’AVS. Ma i diritti maturati fino a quel momento restano validi e potranno essere riscossi in seguito, anche dall’estero.
Come richiedere la pensione in caso di partenza dalla Svizzera
Molti espatriati rientrano nel loro Paese d’origine alla pensione o si trasferiscono altrove. La buona notizia è che la pensione non si perde, ma la procedura dipende dal Paese di destinazione.
Se ti trasferisci in un Paese con accordo di sicurezza sociale (UE/AELS e altri)
In questo caso, tutto è semplice. La Svizzera ha stipulato accordi con l’UE, l’AELS e molti altri Paesi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone.
Significa che la rendita AVS può essere versata anche all’estero una volta raggiunta l’età pensionabile.
Se ti trasferisci in un Paese senza accordo
In questa situazione le cose cambiano. Non avrai più diritto a una rendita AVS, ma potrai richiedere il rimborso dei contributi AVS versati, senza interessi e con detrazione delle eventuali prestazioni già ricevute.
Il pagamento avviene dopo il trasferimento definitivo all’estero.
Cassa pensione (2° pilastro) in caso di partenza all’estero
Puoi trasferire anche il capitale della tua cassa pensione, ma le regole dipendono dal Paese:
Trasferimento in un Paese UE/AELS: la parte obbligatoria resta bloccata su un conto di libero passaggio in Svizzera e potrà essere ritirata solo cinque anni prima della pensione. La parte sovraobbligatoria può in alcuni casi essere ritirata.
Trasferimento in un Paese extra UE/AELS: l’intero capitale può essere ritirato, a determinate condizioni.
Importante, i prelievi dal 2° pilastro sono soggetti a un’imposta alla fonte in Svizzera. L’aliquota dipende dal cantone. In molti casi, è possibile richiederne il rimborso se esiste una convenzione contro la doppia imposizione.
Si consiglia di contattare la propria cassa pensione prima della partenza. Ti forniranno tutte le istruzioni e i moduli necessari.
Previdenza privata (3° pilastro) in caso di partenza all’estero
Se hai risparmiato nel pilastro 3a, puoi prelevare l’importo in anticipo al momento della partenza definitiva dalla Svizzera, poiché questo è un motivo valido di prelievo.
Per il pilastro 3b hai comunque piena flessibilità. I fondi possono essere ritirati o trasferiti in qualsiasi momento.
Anche in questo caso, i prelievi sono soggetti a imposte e, a seconda del Paese di destinazione e degli accordi fiscali, possono essere parzialmente rimborsabili.
È possibile combinare la pensione svizzera con altri redditi da pensione?
Sì, in generale è possibile. Molti espatriati ricevono più rendite in pensione, una rendita AVS dalla Svizzera, una pensione pubblica dal Paese d’origine, ed eventualmente delle rendite private.
I sistemi non si escludono a vicenda. Ogni ente previdenziale paga ciò che deve.
Esempio:
10 anni in Svizzera, 20 anni in Germania = Una rendita AVS parziale dalla Svizzera e una pensione pubblica tedesca, pagate separatamente.
Lo stesso vale per le casse pensioni estere.
In pratica, spesso basta presentare una sola richiesta nel Paese di residenza finale. Le autorità locali si occuperanno del coordinamento con gli enti pensionistici esteri.
Attenzione, le pensioni estere sono di solito tassate nel Paese di residenza. È consigliabile richiedere una consulenza fiscale per evitare la doppia imposizione.
Pianificare la pensione da straniero in Svizzera
Una buona pianificazione pensionistica parte da una valutazione realistica della propria situazione.
Passaggi possibili:
Individuare i divari previdenziali:
Quanto riceveresti oggi da AVS e cassa pensione? Sarebbe sufficiente per mantenere il tuo tenore di vita?
Sfruttare i vantaggi fiscali:
I contributi al pilastro 3a sono deducibili dal reddito imponibile, particolarmente vantaggiosi per i redditi elevati. E a seconda del Paese in cui ti trasferirai, la fiscalità potrebbe cambiare.
Valutare una consulenza professionale:
La pianificazione pensionistica internazionale è complessa. Molte persone scelgono di rivolgersi presto a un esperto, per coordinare più sistemi e ottimizzare la fiscalità.
Mantenere flessibilità:
La vita è imprevedibile. Il tuo piano pensionistico dovrebbe poter essere adattato in caso di pause lavorative, trasferimenti o cambi di nazionalità.

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Conclusione, una pensione senza confini, quando la chiarezza è la miglior strategia
La previdenza in Svizzera può sembrare complicata a prima vista, ma è trasparente, affidabile e gestibile anche per chi arriva dall’estero.
Grazie all’AVS, alle casse pensioni e alle soluzioni private, è possibile costruire una pensione solida con una buona pianificazione, sia restando in Svizzera che trasferendosi altrove.
Prepararsi per tempo e informarsi con attenzione permette di evitare svantaggi finanziari, soprattutto in caso di partenza. E con la giusta strategia, le pensioni svizzere si integrano facilmente con quelle di altri Paesi.
Nota: Questo articolo è stato tradotto grazie all'intelligenza artificiale, per offrirvi un contenuto preciso e accessibile. Sebbene ci impegniamo a garantire la qualità della traduzione, vi invitiamo a comunicarci qualsiasi osservazione per migliorare il nostro servizio.