Se i mercati avessero una colonna sonora questo mese, sarebbe di sicuro in puro stile disco: audace, inaspettata e piena di ritmi nascosti.
Questo mese, ti offriremo un’istantanea globale su azioni, materie prime e valute: ma i riflettori stavolta sono sulle obbligazioni. Non sempre sono entusiasmanti, ma quando dicono la loro, i mercati ascoltano. E, in questo momento, stanno dicendo molto.
Ci addentreremo anche in uno dei nostri temi preferiti: i tassi d’interesse. Con la possibilità che la Banca Nazionale Svizzera porti nuovamente i tassi sotto lo zero, le implicazioni per risparmiatori, mutuari e investitori sono grandi. Cosa significa tutto questo per te? Te lo spieghiamo in dettaglio.
Buona lettura!
Indice
- Il mercato in sintesi: Lo strano, è chic!
- I punti chiave:
- Cosa è successo con le azioni
- Cosa è successo con le obbligazioni
- Cosa è successo con le materie prime, le valute e gli asset digitali
- Sala di demistificazione: Tassi d’interesse negativi, cosa significa?
- Maggiori tassi d’interesse sui saldi in USD e EUR
Il mercato in sintesi: Lo strano, è chic!
Canzone del mese: “Le Freak" di Chic
Una delle grandi gioie del mio lavoro è quella di poter conoscere una grande varietà di persone interessanti in tutta la Svizzera. Ad un evento recente a Zurigo, con la dinamica comunità di Ladies Drive, ho avuto il piacere di parlare con una donna incredibilmente arguta, che è riuscita a fare i complimenti a questa newsletter e, allo stesso tempo, a mettere in discussione i miei gusti musicali.
Perciò, per questo mese, ho passato a lei le redini da DJ. E devo dire… tanto di cappello. La sua scelta non solo porta una benvenuta dose di energia, ma sembra anche curiosamente appropriata a descrivere ciò che è accaduto nei mercati ultimamente.
“Le Freak” di Chic: l’iconico inno disco-funk ad accompagnare questa edizione è opportuno per diversi motivi. Scritto nel 1978, celebra l’inconsueto e ci ricorda che, a volte, ciò che è considerato strano non dovrebbe essere sottovalutato.
Una curiosità: questo brano figlio della frustrazione. La notte di Capodanno del 1977, a due dei membri della banda è stato negato l’ingresso al club ultra esclusivo Studio 54. Tornati a casa, hanno canalizzato la loro insoddisfazione in un brano così ampiamente di successo che, alla fine, ha fatto loro guadagnare l’accesso VIP proprio nello stesso club che li aveva respinti.
Nel mondo della finanza, il mercato obbligazionario gioca spesso un ruolo simile, agendo nel silenzio e nell’ombra del suo fratello più appariscente, il mercato azionario. Ma quando sono le obbligazioni a prendersi le prime pagine, raramente è un avvenimento tranquillo. Il loro ritorno sotto le luci della ribalta tende a essere piuttosto teatrale e impossibile da ignorare. E, a maggio, hanno fatto un sorprendente ritorno.
Nel complesso, maggio è stato un mese positivo per i mercati. Tuttavia, ha continuato ad esserci la stessa latente incertezza, che ora ha iniziato ad affiorare nel mercato obbligazionario. Ed è lì che concentreremo la nostra attenzione stavolta. Ma prima, facciamo il nostro solito “giro di ricognizione”.
I punti chiave:
Investire in modo intelligente significa guardare a tutti i mercati, non solo a quelli che brillano.
A maggio, le azioni si sono fortemente riprese, con guadagni nei maggiori indici globali.
Ma i mercati obbligazionari hanno preso il centro della scena, riflettendo le preoccupazioni degli investitori riguardo la direzione politica e il posizionamento globale degli U.S.A.
Le materie prime hanno mostrato forza, mentre gli asset digitali sono saliti, con il Bitcoin a guidare la carica.
Il franco svizzero ha continuato a prendere valore, aumentando la pressione sulla BNS prima di un probabile taglio dei tassi il 20 giugno.
Allentare le tensioni commerciali supporta un risultato positivo nel breve termine, ma stiamo ancora tenendo d’occhio gli “strani” del sistema.
Cosa è successo con le azioni
Dopo un marzo difficile e un aprile piuttosto imprevedibile, maggio ha portato un benvenuto cambio di ritmo per i mercati azionari. Le azioni U.S.A. hanno condotto la carica, con l’indice S&P 500 ad effettuare la sua migliore performance mensile dalla fine del 2023, salendo di un impressionante 6,2%. Il sentimento di allegria ha fatto eco in tutto il mondo: l’Europa ha guadagnato il 4,0%, la Cina il 5,3%, così come anche il Giappone. Più vicino a casa nostra, anche lo Swiss Market Index (SMI, l’indice di mercato svizzero) è salito, seppure più modestamente: +0,9%. Ma ehi, non si può brillare ogni mese.
Diversi fattori hanno aiutato a risollevare il morale. Innanzitutto, gli utili aziendali sono entrati con decisione in tutti i settori. Nonostante in precedenza abbiamo avvisato che questa stagione degli utili dovesse essere presa con le pinze, dato che molti risultati rispecchiano ancora l’era pre-Trump, è comunque rassicurante vedere punti dati positivi.
In secondo luogo, un temporario allentamento delle tensioni politiche e commerciali ha aiutato a calmare i nervi degli investitori. La parziale ritirata dei dazi tra U.S.A. e Cina e il rinnovato dialogo diplomatico hanno contribuito globalmente a uno scenario più costruttivo. Sembra che anche gli investitori si stiano adattando allo stile di negoziazione di Trump, imparando a distinguere la retorica dai risultati veri. (Wall Street ha persino coniato uno scherzoso acronimo: “TACO” – “Trump Always Chickens Out”, ovvero, “Trump si tira sempre indietro”.)
Detto ciò, c’è un rischio di abituarsi troppo all’incertezza. Perciò, mentre ci godiamo i guadagni delle azioni, vale comunque la pena tenere d’occhio tutto ciò che potrebbe ancora andare storto.
Cosa è successo con le obbligazioni
Il che ci porta al mercato obbligazionario. Ci piace ricordare alle persone, ogni volta che possiamo, quanto esso sia fondamentale. Troppo spesso viene sottovalutato, mentre l’attenzione va tutta ad asset più appariscenti come azioni e criptovalute. Ma è lo strano ad essere chic.
Dalle dimensioni maggiori rispetto ai mercati azionari, i mercati delle obbligazioni sono indispensabili. Permettono ad aziende e governi di finanziare le proprie attività, mantenere in funzione il sistema finanziario globale ed aiutare a stabilire il costo del capitale.
Da quanto paga il governo statunitense per estinguere il suo debito da varie migliaia di miliardi di dollari al tasso ipotecario destinato a un normale cittadino per comprare una casa, spesso inizia tutto dalle obbligazioni.
In un certo senso, il mercato obbligazionario detiene più potere immediato degli elettori: assegna un prezzo alle decisioni politiche in tempo reale. Ed è esattamente ciò che vediamo ora. Donald Trump potrebbe sostenere che la sua strategia è buona per l’economia statunitense sul lungo termine, ma il mercato delle obbligazioni non è convinto.
Quando gli investitori chiedono rendimenti più alti (o prezzi più bassi), è segno che ci sono dubbi. Stanno dando un prezzo al rischio, non alla fiducia. Dopotutto, se ti fidi davvero di qualcuno, dovresti essere disposto a prestargli soldi a un tasso più basso. Ancor di più se quel qualcuno è la maggiore economia del mondo.
I tassi più alti sono un problema, non solo per il presidente, ma anche per i mercati globali. L’ultima cosa che vogliamo è uno spostamento nel mercato obbligazionario. Non siamo ancora lì, ma i segnali di allarme ci sono. Persino voci di spicco come Jamie Dimon hanno mostrato preoccupazione.
Cosa è successo con le materie prime, le valute e gli asset digitali
I mercati delle materie prime hanno avuto un aspetto migliore a maggio. I prezzi del petrolio e dell’oro sono saliti con l’allentarsi delle tensioni geopolitiche. Gli asset digitali sono andati forte: il Bitcoin ha raggiunto di nuovo rendimenti a doppia cifra, continuando il suo forte momento di slancio.
Nel frattempo, il franco svizzero ha continuato a fortificarsi, aumentando la pressione sulla Banca Nazionale Svizzera. I mercati stanno stimando un altro taglio dei tassi il 20 giugno. E la strategia della BNS? Beh, diciamo soltanto che alcune cose rimangono un mistero, persino per coloro a cui piace ascoltare gli strani.
In conclusione, maggio è stato un buon mese per i mercati, ed è qualcosa da apprezzare. Mentre gli investitori si abituano di più all’incertezza e le tensioni globali continuano ad allentarsi, ci sono motivi per restare ottimisti sui i risultati a breve termine.
Detto ciò, noi continueremo ad ascoltare tutto ciò che i mercati ci dicono: non perché sia chic, ma perché è essenziale.

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Sala di demistificazione: Tassi d’interesse negativi, cosa significa?
La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha in programma di riunirsi il 19 giugno. I mercati stanno anticipando un altro taglio ai tassi d’interesse, potenzialmente fino allo 0% o persino in territorio negativo. Ma cosa significa tutto ciò? E come può colpire anche te?
I tassi d’interesse sono, in sostanza, il costo del denaro. Ricompensano i creditori per il rischio assunto e per il tempo durante il quale non possono accedere ai loro fondi. Definiti dalle banche centrali, i tassi d’interesse a breve termine influenzano direttamente il costo dei finanziamenti e i rendimenti sui risparmi. Quando l’economia si surriscalda, è tipico delle banche centrali alzare i tassi per contenere l’inflazione. Al contrario, quando la crescita rallenta o la moneta nazionale diventa troppo forte, possono abbassare i tassi per stimolare l'attività economica. In alcuni casi, i tassi possono anche scendere sotto lo zero.
Un tasso d’interesse negativo significa che le banche devono pagare per depositare le loro riserve in eccesso nella banca centrale. Per evitare questo costo, le banche potrebbero passarlo ai clienti, in particolare quelli con ingenti depositi. Tuttavia, ciò non avviene in modo omogeneo. Alcune banche assorbono da sé questo costo, mentre altre lo impongono in modo selettivo, spesso colpendo la clientela aziendale o gli individui con saldi significativi.
Uno scenario di tassi negativi ha implicazioni ad ampio raggio. I risparmiatori vedono diminuire i loro rendimenti, dato che i tradizionali conti risparmio offrono guadagni minimi o del tutto assenti. I debitori, al contrario, possono beneficiare di condizioni finanziarie eccezionalmente favorevoli. Gli investitori vengono incoraggiati a prendere maggiori rischi in cerca di rendimenti più elevati. Nonostante possa sembrare un controsenso, l’obiettivo è stimolare l’economia scoraggiando il risparmio e incoraggiando finanziamenti e investimenti. È una strategia che la BNS ha usato in passato, nonché una che potrebbe considerare ancora.
Maggiori tassi d’interesse sui saldi in USD e EUR

La Banca Nazionale Svizzera potrebbe abbassare i tassi d’interesse, il che avrebbe un impatto sui conti risparmio, specialmente quelli in franchi svizzeri. Tuttavia, non tutte le banche centrali stanno seguendo lo stesso cammino. I tassi d’interesse restano attraenti per chi risparmia denaro in euro o dollari statunitensi. Detto ciò, c’è un problema: la maggior parte delle banche svizzere non offre interessi su depositi in EUR o USD. Infatti, su 71 banche in Svizzera, solo 18 offrono interessi sui depositi in euro e solo 7 sui depositi in dollari. E anche in quei casi, i rendimenti sono spesso minimi.
Ad Alpian, abbiamo un approccio diverso. Offriamo l’1% di interessi annuali sia sui conti in USD che su quelli in EUR (fino a 500.000 per ogni valuta), interessi che vengono pagati mensilmente. Unito al nostro tasso di cambio valuta, questo rende Alpian una soluzione ideale per chi ha saldi elevati in valute estere o per chi vorrebbe diversificare la propria esposizione valutaria.