Dopo un aprile movimentato nei mercati finanziari, potresti chiederti, così come molti investitori, se la vecchia credenza che a maggio bisogna vendere sia ancora vera. Nella nostra sezione “Il mercato in sintesi”, approfondiremo proprio questo dubbio.
Gli eventi inaspettati spesso ci costringono a rivedere i nostri investimenti. È per questo che, nella nostra sezione “Sala di demistificazione”, troverai una pratica mappa decisionale per aiutarti a capire quando fidarti dei tuoi istinti e quando è più saggio stringere i denti.
Infine, siamo entusiasti di condividere alcune ottime notizie. Il movimento SheWealth sta prendendo sempre più piede in Svizzera! Questo mese, la nostra vivace comunità di donne impegnate nella finanza arriverà in Romandia. Se la cosa ti interessa e vorresti farne parte anche tu, troverai maggiori dettagli qui sotto.
Buona lettura!
Indice
- Il mercato in sintesi: Should I Stay or Should I Go
- Cosa è successo con le azioni
- Cosa è successo con i titoli
- Cosa è successo con le materie prime, le valute e gli asset digitali
- Sala di demistificazione: Vendere o restare: una mappa decisionale
- SheWealth sta arrivando a Ginevra, con Belinda Bencic come ospite speciale
- Ottenete l'American Express Platinum Card® alle migliori condizioni.
Il mercato in sintesi: Should I Stay or Should I Go
Canzone del mese: “Should I Stay or Should I Go" di The Clash
Aprile è stato un mese da ricordare: dopo una partenza spietata, i mercati finanziari sono riusciti a riprendersi.
I mercati azionari, specialmente negli USA, hanno subito un duro colpo. Finora, la strategia di Trump sta generando più confusione che chiarezza.
Neanche i mercati obbligazionari sono stati risparmiati, con rendimenti vicini a livelli rischiosi.
I mercati delle materie prime sono stati turbati, ma l’oro ha continuato a splendere e le criptovalute hanno retto sorprendentemente bene.
Mentre i mercati recuperano, resta il grande dubbio: è l’ora di vendere o dovremmo stringere i denti e concentrarci sul lungo termine?
Adoro I paradossi musicali. Eccone uno indimenticabile: prendete un gruppo rock il cui nome rievoca conflitti (parliamo dei The Clash) sull’orlo della rottura (nel 1982) e chiedetegli di scrivere una canzone riguardo la tensione emotiva e l’indecisione. Quante possibilità ci sono che diventi un inno senza tempo? Eppure, eccoci qui con "Should I Stay or Should I Go".
Questo dimostra che, certe volte, le cose migliori possono emergere dalle situazioni peggiori. In un periodo di tensione emotiva per i mercati finanziari, questo brano sembra essere la colonna sonora perfetta per la nostra newsletter.
Aprile è iniziato in modalità panico, per poi passare a una ripresa. Ora che è iniziato maggio, un mese noto per le vendite, la domanda sorge spontanea: dovremmo fare come tutti gli altri? Dovremmo mantenere i nostri investimenti o questa ripresa è solo un’altra occasione per uscire finché siamo in tempo?
Prima di tutto, diamo un’occhiata ai recenti sviluppi di mercato.
Cosa è successo con le azioni
Non vedevamo questo livello di incertezza nei mercati dalla crisi COVID, un evento che, come abbiamo discusso, ha diversi punti in comune con la recente tempesta di dazi: improvvisa, globale e arrivata da un altro Paese.
Solo per ricordare (in caso ce ne fosse bisogno) che Donald Trump, usando le sue stesse parole, sta provando a risolvere il pasticcio lasciato dai suoi predecessori e a rimodellare il commercio globale tramite misure assertive. Il risultato? Una strategia che è diventata una vera e propria guerra commerciale, che ha lasciato gli investitori confusi e ha spedito gli indici azionari drasticamente in basso a inizio aprile.
Come abbiamo anticipato, l’audace strategia della Casa Bianca ha presto trovato resistenza, dando agli investitori un’occasione di riprendere fiato. I mercati azionari si sono ripresi verso la fine del mese, seppur non ancora ai livelli di febbraio, ma sufficientemente da accendere un barlume di speranza. (Mentre sto scrivendo ciò, le azioni globali rimangono sotto del 10% dall’inizio dell’anno in termini di CHF).
Ma questa speranza è mal riposta? I mercati azionari possono riprendersi ancora di più?
Iniziamo con qualcosa di cui ho ragionevole certezza: anche se si dovessero trovare alcuni accordi, i metodi dirompenti di Trump non finiranno così presto. Perciò, è sicuro dire che rimarrà un certo livello di instabilità, almeno finché gli investitori non si adatteranno completamente.
Ora, passiamo a quello che, in questa fase, è un mezzo fatto e una mezza speranza.
Effettivamente, gli investitori si rivolgono sempre ai dati economici in tempi di incertezza. La stagione degli utili in corso ci ha dato l’opportunità di misurare il battito cardiaco dell’economia. Finora, i risultati finanziari dichiarati dalle aziende di tutto il mondo sono stati incoraggianti, persino superando le aspettative. E questi sono i fatti.
E la speranza? Che le aziende continuino a reggere. I guadagni riflettono l’ultimo trimestre e non mostrano ancora il futuro impatto dei dazi. I dati recenti del Bureau of Economic Analysis (l’ufficio di analisi economica statunitense) hanno mostrato anche come l’economia USA si sia lievemente contratta nel primo trimestre del 2025. Tuttavia, a meno che le decisioni del Presidente non portino il mondo a una recessione globale, non c’è motivo di abbandonare la speranza. Altrove, abbiamo persino visto segnali di resilienza: per esempio, la Germania ha mostrato segnali di crescita e i governi sembrano sempre più pronti a sostenere le proprie economie.
Una cosa che, almeno per ora, è soltanto una speranza, seppure non necessariamente utopia, sarebbe un maggior sostegno da parte della Fed, un’Europa che mostri segni di maggiore unità e un mondo che si adatti a nuove alleanze commerciali, persino se questo significa andare avanti senza gli Stati Uniti.
Perciò, nonostante ci godiamo la boccata d’aria fresca portata da questa ripresa, non possiamo dire che il caos sia ormai alle nostre spalle, almeno non ancora.
Cosa è successo con i titoli
Neanche i mercati obbligazionari sono stati risparmiati dalla tempesta di Trump ad aprile, anche se, verso la fine del mese, sono riusciti a finire con una nota positiva. Ancora una volta, la giostra emotiva per gli investitori è stata una montagna russa.
All’inizio, l’incertezza sembrava una buona notizia per gli obbligazionisti. Molti speravano che la banca centrale statunitense fosse obbligata a tagliare i tassi d’interesse per sostenere l’economia. Tale speranza ha brevemente spinto i prezzi delle obbligazioni più in alto, dato che i tassi d’interesse in diminuzione tendono a dare una spinta al loro valore.
Ma il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha subito gettato una secchiata di acqua fredda su questo ottimismo. Ha reso ben chiaro che i tagli ai tassi d’interesse non sono una possibilità finché l’inflazione rimane una minaccia per l’economia USA.
Per peggiorare la situazione, Trump ha rincarato la dose riguardo la sua posizione commerciale aggressiva, il che ha iniziato a scuotere la fiducia nel mercato obbligazionario. Questo non è un mercato che l’investitore medio guarda da vicino, ma quando inizia a tremare, ha comunque un certo impatto. Le maggiori crisi finanziarie spesso cominciano con scosse al sistema bancario o al mercato delle obbligazioni.
E il mercato del debito pubblico USA, specialmente per quanto riguarda i buoni del tesoro, è il pilastro della finanza globale. Continua a far scorrere denaro, sostiene i sistemi monetari e influenza gli affari in tutto il mondo. È una struttura che nessuno vorrebbe veder tentennare.
Per fortuna, dopo un po’ di turbolenza, la stabilità è iniziata a tornare. Ma questo rimane un rischio cruciale che stiamo tenendo attentamente d’occhio.
Detto ciò, crediamo che le banche centrali possano, prima o poi, sostenere maggiormente l’economia. Se ciò dovesse succedere, i portatori di titoli potrebbero continuare a vedere guadagni. In altre parole, potrebbe non essere ancora il momento di abbandonare la nave.
Cosa è successo con le materie prime, le valute e gli asset digitali
Quando c’è movimento nei mercati delle azioni e delle obbligazioni, anche altre classi di asset tendono a seguire.
La potenziale guerra commerciale ha scosso il mercato delle materie prime, ma ha continuato a far crescere l’oro, il classico porto sicuro a cui gli investitori si rivolgono in tempi di incertezza.
Le criptovalute, almeno le maggiori, hanno retto sorprendentemente bene. Il Bitcoin ha guadagnato il 14,8% nel corso del mese e si sta nuovamente avvicinando ai 100.000$.
Sul fronte delle valute, il dollaro statunitense ha continuato a indebolirsi. Il franco svizzero ha guadagnato forza, il che non è ideale per l’economia svizzera. È un’altra questione spinosa che la Banca Nazionale Svizzera, che è già a corto di munizioni, dovrà affrontare.
In breve, la maggior parte degli investitori saranno probabilmente sollevati dal fatto che aprile sia finito. Dopo un inizio spietato che ha colpito con forza i portafogli, i mercati sono riusciti a recuperare. Alcuni potrebbero vedere tutto ciò come un’occasione per consolidare i profitti.
Nonostante ci sia da aspettarsi delle turbolenze, almeno finché Trump continuerà con i suoi programmi, non siamo convinti che maggio sia il momento di vendere. Finché le fondamenta dei mercati globali rimangono intatte, non c’è motivo di farsi prendere dal panico. E abbandonare il proprio piano a lungo termine potrebbe costare caro.
Per parafrasare i The Clash, ma al contrario: “Se resto ci saranno guai, ma se me ne vado i guai saranno doppi”.

Sala di demistificazione: Vendere o restare: una mappa decisionale
Le turbolenze di mercato fanno parte del percorso di tutti gli investitori e suscitano emozioni persino per i più esperti. Il nostro livello di serenità dipende tanto dall’ambiente del mercato quanto dalla nostra sicurezza nelle scelte che facciamo. Ecco una semplice mappa decisionale con 6 domande per aiutarti a testare la tua sicurezza e basare sulla logica, e non sulle emozioni, la tua decisione di vendere o meno.
Hai bisogno di soldi o i tuoi obiettivi sono cambiati?
Sì: Prendi in considerazione di assicurarti quello di cui hai bisogno. I mercati possono rimanere instabili o metterci del tempo per recuperare: avere denaro a portata di mano può prevenire lo stress futuro o le vendite forzate in momenti ancora peggiori.
No: Andare alla domanda successiva
L’attuale crollo del mercato non ti sta facendo dormire?
Sì: È il momento di rivalutare la tua tolleranza al rischio! Hai imparato qualcosa di importante su di te: la tua vera propensione al rischio. Se i tuoi investimenti non la rispecchiano, potrebbe essere necessario un cambiamento. Nonostante sia spesso più saggio adattarsi dopo che la tempesta è passata, piuttosto che durante il panico, la tua serenità è comunque importante.
No: Andare alla domanda successiva
Hai delle opportunità migliori con potenziale più elevato e un rischio simile o persino più basso?
Sì: Se sì, una ridistribuzione potrebbe avere senso, ma solo se in linea con la tua strategia e non con entusiasmi recenti. Assicurati che sia uno spostamento verso qualcosa di solido, non una reazione alla paura né ansia da esclusione.
No: Andare alla domanda successiva
Ti ricordi perché hai iniziato a investire?
No: Se non te lo ricordi, la tua decisione potrebbe essere stata presa sull’onda dell’entusiasmo o seguendo l’opinione di qualcun altro piuttosto che seguendo una chiara strategia di investimento. Senza un buon motivo per continuare a investire, è più facile farsi prendere dal panico. Conosci ciò che possiedi e, soprattutto, cosa potrebbe andare storto.
Sì: Andare alla domanda successiva
Riesci a individuare il lato positivo o stai solo incrociando le dita?
No: Magari le tue motivazioni originali erano solide, ma i fattori sono cambiati. Se i mercati non sostengono più la tua visione e ti stai affidando solamente alla speranza, potrebbe essere necessario riconsiderare. La speranza non è una strategia, mentre la chiarezza sul tuo potenziale di rischio e rendimenti lo è.
Sì: Andare alla domanda successiva
Il tuo portafoglio è abbastanza diversificato?
No: La concentrazione è la strada più veloce verso la fortuna, ma anche verso la rovina. Dipende tutto dalla tua abilità di fare le scelte migliori in modo consistente. Se non hai abbastanza fiducia in questa capacità, un rallentamento è l’occasione per imparare, non per rincarare la dose.
Sì: Stringi i denti. Le emozioni si riaffacciano sempre durante le crisi di mercato, ma se le tue risposte puntano verso un piano solido, non hai urgente bisogno di denaro né un’alternativa migliore, allora la tua decisione di non vendere è fondata, non qualcosa di passivo.
SheWealth sta arrivando a Ginevra, con Belinda Bencic come ospite speciale
Dopo il successo del lancio a Zurigo, il collettivo SheWealth di Alpian sta arrivando anche a Ginevra.
Unisciti a noi il 15 maggio a La Nautique per una serata esclusiva dedicata all’emancipazione delle donne tramite dibattiti finanziari aperti, moderni e privi di pregiudizi.
L’icona del tennis svizzero Belinda Bencic si unirà a un comitato di voci ispiratrici, per un’indimenticabile serata di approfondimenti, connessioni e ispirazione.
Cosa aspettarsi:
18:30 Benvenuto e aperitivo
19:00 Apertura di Atalanti Moquette
19:30 Dibattito con Marion Fogli, Olga Miler e Belinda Bencic
20:00 Networking e buffet
22:00 Fine dell’evento
SheWealth è una comunità nella quale le donne possono imparare, condividere e crescere con fiducia in tutti i settori della finanza, dagli investimenti agli asset alternativi. L’evento è aperto a tutte le menti curiose e sarà tenuto in lingua inglese. È necessaria la registrazione e i posti sono limitati!

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